Quanti sono i “personaggi” di un collegio?
Ecco una galleria di ritratti che non aspetta altro che essere arricchita dal tuo contributo.
Proviamo a ridere di noi stessi senza malignità e con un po’ di indulgenza.
- Pasionario l’insegnante impegnato, vive il collegio con ansia. Ritiene che sia il momento per testimoniare la propria visione etica della scuola e del mondo.Entra in crisi se si accorge che un collega, anziché ascoltarlo, preferisce sfogliare il giornale.
- Scettico nulla lo stupisce più, fondamentalmente deluso è spesso un insegnante che nel passato si è dato molto da fare ma non è riuscito a cambiare. Ha elaborato una salutare distanza dal mondo scolastico di cui ora sorride amaramente
- Empirista ricerca l’oggettività nella docimologia e punta sul metodo. Si presenta in collegio con tabelle, istogrammi, grafici. Crede, sbagliando, che la razionalità sia l’arma con cui vincere lo scetticismo e la confusione
- Radicale il collegio è l’occasione per i suoi exploit che possono andare dalla ribellione contro le verifiche oggettive, l’obbligo di riempire moduli, a proclami contro chi vuole limitare la creatività della didattica o la libertà degli alunni. Formula raramente proposte applicabili ma è pronto ad avversare quelle degli altri.
- Passatista costantemente proteso al passato, alla scuola ideale, di un tempo non identificabile quando gli alunni facevano i compiti, erano rispettosi, non facevano che studiare, non si lasciavano distrarre dalla politica o condizionare dai mezzi di comunicazione di massa. I bravi erano promossi, i cattivi bocciati. Avversa le nuove tecnologie, la consulenza psicologica, il lassismo dei colleghi nelle valutazioni
- Cuore di mamma vede sempre gli alunni in luce positiva, avverte dei risvolti psicologici che certe decisioni possono avere, mette in luce i disagi ed il malessere degli adolescenti, mette in guardia rispetto ai pericoli del mondo (sesso e droga), tende al perdono e alla comprensione.
- Primadonna interviene sempre come custode di verità, cerca di stupire o di abbonire. Ha un’altissima considerazione di sé (e lo dimostra ogni volta autolodandosi) ed una scarsissima considerazione dei colleghi dai quali tuttavia richiede l’ammirazione incondizionata.
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