di Patrizia Mattioli
L’appartenenza ad un gruppo classe costringe gli studenti ad una vicinanza quotidiana in uno spazio molto ristretto in cui gli scambi emotivi positivi o negativi sono inevitabili. Se tale appartenenza da una parte favorisce la naturale tendenza adolescenziale a formare legami sociali, dall’altra può essere all’origine di profonde esperienze di disagio.
L’incontro che avviene al primo anno della scuola superiore è uno dei momenti delicati della vita del gruppo classe, e può avere implicazioni importanti sul piano dell’adattamento individuale dei singoli studenti.
Questo vale per tutti i ragazzi: si lasciano i compagni, ormai amici, della scuola media e ci si trova catapultati in una realtà nuova e più vasta di quella cui ci eravamo abituati. Il minimo che può accadere è di sentirsi sufficientemente spaesati. Se poi ci troviamo in una classe dove si raggruppano ragazzi provenienti dalla stessa scuola o dalla stessa comitiva, che magari affrontano la paura del cambiamento coalizzandosi e chiudendosi rispetto agli altri, rischiamo anche di rimanere isolati, di sentirci esclusi, almeno all’inizio.
Il rapporto con gli insegnanti del liceo è inoltre molto diverso da quello lasciato con gli insegnanti della scuola media. Alle scuole medie i professori hanno un atteggiamento più protettivo e accudente nei confronti dei loro studenti che sono poco più che bambini. Alla scuola superiore sono più esigenti: si aspettano dagli studenti, come anche i loro genitori, maggiore attenzione e concentrazione e maggiore consapevolezza dei propri doveri scolastici.
Questo cambiamento, che sul piano emotivo può stimolare atteggiamenti di rifiuto o sentimenti di inadeguatezza può anche essere all’origine di un rallentamento nell’inizio dell’impegno scolastico e alcuni studenti possono aver bisogno di un periodo di tempo più lungo per adattarsi alla nuova situazione.
E tu? Come hai vissuto l’inizio della scuola superiore? Cosa ti aspettavi e cosa hai trovato? Racconta la tua esperienza
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